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Centro diurno alzheimer, ultimi adempimenti: richiesta l'attivazione del servizio, pronto il bando

La Giunta comunale ha formalizzato all'Asp la richiesta di attivazione del centro diurno per malati di Alzheimer, sulla base del contratto di servizio che intercorre con l'Azienda, mettendo a disposizione gratuitamente i locali di via San Giuseppe (ex Maschiamonte) già opportunamente ristrutturati.
Era questo l'ultimo atto formale per l'apertura del centro che dunque potrà essere presto operativo. Ospiterà 16 utenti individuati tra le persone affette da malattia di Alzheimer ai primi stadi o con patologie assimilabili. Sarà aperto dal lunedì al sabato, dalle ore 8 alle ore 18 e offrirà agli utenti occasioni di socializzazione e programmi di trattamento terapeutico, al fine di mantenere il più a lungo possibile le capacità residue dei malati nonché di offrire alle famiglie sostegno ed aiuto nell'affrontare la malattia ed i cambiamenti che essa comporta.
Con la medesima delibera, la Giunta ha autorizzato l'Asp alla variazione della spesa annuale per finanziare il servizio, che potrà per altro essere assicurato senza modifica del budget complessivo assegnato dal Comune proprio grazie alla capacità dell'Azienda di ottimizzare le spese e creare importanti economie di scala nei servizi offerti ai soggetti più deboli.
L'Asp già la prossima settimana conta di pubblicare il relativo bando per la gestione, così da individuare il soggetto che sarà chiamato a garantirne la piena operatività nei locali di via San Giuseppe, in attesa del trasferimento del centro diurno presso il monastero della SS.Annunziata di via San Marco che diventerà poi la sede definitiva.
L'apertura del centro diurno - prevista dunque entro il mese di marzo, in considerazione dei tempi previsti dal nuovo codice degli appalti - non interromperà l'altro servizio, denominato Caffè Alzheimer, già attivo con cadenza settimanale (ogni mercoledì dalle 17 alle 19) attraverso  incontri che intendono offrire sollievo e supporto alle famiglie coinvolte. Anche perché la nostra realtà non è molto dissimile dalla media nazionale che vede il 6% della popolazione anziana affetta da tale malattia.
“Il grado di civiltà di una comunità lo si misura con l'attenzione che viene dedicata ai più deboli” ha avuto modo di sottolineare il sindaco Bacci che ha aggiunto: “In questi anni, malgrado i tagli dei fondi statali, abbiamo sempre salvaguardato il capitolo dei servizi sociali, proprio perché consapevoli che i bisogni aumentano e le persone che chiedono aiuto sono sempre in crescita. Grazie all'efficienza e all'efficacia dell'Asp stiamo offrendo più servizi e più qualità, provando a dare risposte puntuali alle famiglie che hanno soggetti fragili in casa. Riuscire a centrare questi obiettivi resta una delle esperienze più belle per chi è chiamato ad amministrare una comunità”.

Comune di Jesi

Jesi, 16 novembre 2016

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