[^] Gramsci | Comune di Jesi

Gramsci

Presentazione del libro di Angelo D'Orsi

Presentato da Francesca Chiarotto e Angelo D'Orsi

Dopo più di cinquant’anni dalla biografia firmata da Giuseppe Fiori, ecco il Gramsci di Angelo d’Orsi (Feltrinelli, pp.387, €22). Un libro importante, di quelli destinati a diventare un classico. Punto di approdo di ricerche decennali, la nuova biografia ha il merito di tenere insieme una narrazione avvincente della vita del marxista sardo con un’indagine dello sviluppo del suo pensiero.
Approdato al marxismo, Gramsci aderisce al bolscevismo e al leninismo per poi costruire una propria interpretazione del mondo e della storia che, senza scostarsi dal marxismo, finisce con il dilatarlo, per scardinarne la gabbia giungendo a una visione senza schematismi. È così che inserisce nella tradizione marxista tutta una gamma di elementi nuovi: dal ruolo degli intellettuali alla concezione dell’egemonia, dalla lettura del capitalismo come civiltà e non soltanto come metodo di produzione, ai compiti dei gruppi subalterni.
Gramsci è una figura tenace, un uomo coraggioso. E il suo coraggio appare tanto più grande quando si tiene conto della situazione in cui ha scritto l’opera più importante, i Quaderni del carcere. In condizioni di salute drammatiche, rinchiuso nelle prigioni fasciste, con pochissimi mezzi (ci vorranno tre anni per avere il permesso di scrivere in cella) e in un isolamento politico sempre maggiore, elabora il lutto della carcerazione mettendo a frutto il tempo che il fascismo aveva deciso di toglierli. E sconfigge il progetto di Mussolini - «bisogna impedire a quel cervello di funzionare per almeno vent’anni» aveva detto il pubblico ministero al processo che lo avrebbe condannato a vent’anni, quattro mesi e cinque giorni di prigione - di metterlo a tacere, con un’opera di studio pensata come strumento della politica, come mezzo per interpretare il mondo.
D’Orsi ha il merito di ripercorrere in modo dinamico l’evoluzione del pensiero di Gramsci, riconsegnando al lettore una complessità che non è solo intellettuale ma esistenziale. Perché nella sua vita ci sono anche una moglie malata e lontana, due figli che praticamente non conosce, un partito preoccupato di quelle che potrebbero diventare le sue eresie, e c’è soprattutto quel «mondo grande e terribile» che sta fuori della sua cella ma sta anche dentro i suoi Quaderni, le sue Lettere, le sue riflessioni.
Il Gramsci di D’Orsi viene svelato in tutta la sua inattualità, ma anche in tutta la sua utilità. Si tratta di un Gramsci inattuale perché è un Gramsci politico e pensatore, che usa i tempi lunghi della riflessione e, oggi, non c’è nulla di più distante dalla nostra contemporaneità di una ricerca di quel tipo, non schiacciata sul dibattito contingente, ma, al contrario, tesa a indagare le origini dei processi in atto nella storia. E tuttavia è un Gramsci utile, uno strumento a cui attingere per capire, per riflettere, ma anche per agire, come avviene in molte parti dei vari «Sud» del mondo, dove non è soltanto un oggetto di studio, ma un punto di riferimento per la pratica politica. Questa biografia ci restituisce, quindi, tutta la grandezza di un uomo che ha combattuto il fascismo e che, sebbene sconfitto, non ha mai smesso di lottare.

da “La stampa cultura” del 27/04/2017

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