È questo l’esito dell’incontro di questa mattina tra il sindaco Fabiano Belcecchi e le rappresentanze sindacali unitarie della sanità che, insieme alle organizzazioni sindacali avevano chiesto un intervento del primo cittadino al riguardo di una vicenda tutt’altro che marginale.
Il sindaco Belcecchi, dopo aver ascoltato i rappresentanti sindacali che hanno illustrato nel dettaglio la situazione, ha espresso netta contrarietà e forte preoccupazione per questo progetto che l’Asur intenderebbe portare avanti proprio a Jesi. “Una scelta assolutamente non condivisibile - ha soggiunto il primo cittadino - sia per gli aspetti legati alla qualità del servizio in sé, sia per le ricadute sui lavoratori della ditta che ha in appalto il servizio”. Sono 33 le unità lavorative che potrebbero essere messe fuori gioco da questa decisione. “Una ipotesi - ha continuato Belcecchi - di cui francamente non si capisce la motivazione e che, stando a quanto verificato dalle stesse organizzazioni sindacali, non ha precedenti, se non in alcuni Paesi del Nord Europa”. Di qui la decisione di Belcecchi di prendere in mano la questione e chiedere chiarimenti sia al direttore generale della zona territoriale 5 dell’Asur, Ciro Mingione, sia direttamente all’assessore regionale alla sanità Almerino Mezzolani, con l’obiettivo di capire le reali intenzioni della sanità regionale ed esprimere, in quella stessa sede, le forti preoccupazioni di un territorio che, di fronte alla prospettiva più volte annunciata dell’attivazione a Jesi di un “ospedale modello” si attende ovviamente ben altra risposta a livello di servizi.
L’Amministrazione comunale
Jesi, 1 dicembre 2009