[^] Una filiera corta per la produzione di carne biologica nel territorio | Comune di Jesi

Una filiera corta per la produzione di carne biologica nel territorio

33 mila euro a disposizione delle aziende agricole

Creare una filiera corta per la produzione di carne biologica nel territorio. È questo l'obiettivo del nuovo bando appena pubblicato dal Comune con il quale si mettono a disposizione delle imprese agricole 33 mila euro per finanziamenti a fondo perduto finalizzati all'acquisto di mezzi tecnici e servizi per la produzione e l'assoggettamento al metodo di coltivazione bio. Il contributo è fino ad un massimo di 2.500 euro per l’acquisto di sementi di favino chiaro, pisello proteico e sorgo da granella, fino ad un massimo di 500 euro per le spese di certificazione del metodo biologico, fino a 200 euro per l'istruttoria della domanda. Tutte le aziende beneficiarie del contributo potranno usufruire di un servizio di assistenza tecnica gratuita, sia sulla tecnica colturale che sulla scelta varietale, sia in tutte le fasi dell'assoggettamento al sistema di controllo (per le aziende in fase di avvio al metodo di coltivazione biologico).
Sulla scorta del confronto con le associazioni agricole si è proceduti ad alcune modifiche rispetto al precedente bando (a cui avevano aderito solo due aziende), proprio con l'obiettivo di ampliare la gamma degli operatori agricoli potenzialmente interessati. E dunque per poter presentare la domanda, che scade il prossimo 20 ottobre, sarà sufficiente effettuare l'intervento anche su un solo ettaro e con il mantenimento della coltivazione biologica anche per un solo anno, che è il periodo minimo richiesto per il riconoscimento dei prodotti “in conversione”.
L’intervento muove dall’esigenza di realizzare una rete di produttori biologici convenzionati con l’azienda agricola Arcafelice, a sostegno di una filiera di carne biologica totalmente locale. L’obiettivo, oltre alla garanzia sulla qualità, e quello di legare i prodotti al proprio territorio attraverso la coltivazione e l’utilizzo di colture alternative nell’alimentazione bovina, come favino, pisello proteico e sorgo da granella, di cui l’azienda Arcafelice è in parte deficitaria, in sostituzione delle classiche colture soia e mais ad elevato rischio Ogm. In questo modo, il binomio prodotto-territorio, oltre ad esprimere pienamente il concetto di agricoltura di prossimità o a km zero, potrebbe essere anche l’occasione per una concreta applicazione del principio della filiera corta. L’iniziativa, oltre a costituire un passaggio importante nell’attuazione al programma “Jesi Città del Bio”, rappresenta un’altra fase del percorso di costruzione di un Ecodistretto rurale in ambito comunale, la cui realizzazione e strategica sia per Piano di Sviluppo Locale/Agenda 21L, sia per il Piano Strategico dello Sviluppo Sostenibile.

Daniele Olivi
Assessore allo sviluppo economico

Jesi, 5 ottobre 2011

Una filiera corta per la produzione di carne biologica nel territorio

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